A partire dai primi mesi del 2016 ho avuto modo di fotografare, per lavoro ma anche per diletto, diverse discipline legate al mondo del ciclismo e delle due ruote.
Iniziando una nuova collaborazione professionale che mi ha portata a seguire alcune gare dal sellino di una moto mi sono trovata catapultata nel mondo delle salite, dei pedali, delle eterne pendenze e lunghi nastri di asfalto.
Ma non solo: ho avuto modo di fotografare gare di mountainbike e downhill in mezzo al fango, o di assistere al passaggio della carovana rosa del Giro d’Italia nella mia Modena.
Scattando e osservando, ho capito come mai questo sport abbia sempre appassionato così tanto mio nonno Ugo, bartaliano convinto che ora osserva il ciclismo da una posizione privilegiata, e nonno Gino, eternamente fan di Coppi che tutt’ora quando le gambe glielo permettono si siede su qualche ciglio di strada ad osservare “i curidour“: evidentemente qualcosa nella genetica è passato, perchè è stato letteralmente amore a prima vista non appena inserita la memory per iniziare a lavorare.